Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…sì, ma di carta!!!

Una bambola di carta come amica: AUGUSTA SNORIFASS

Filastrocca della Carta
Carta da lettere o per giornali,
carta da musica o da regalo,
carta che parla, carta che canta,
carta moneta che vale 50!
Carta che taglio, carta che gioco,
carta nemica giurata del fuoco!
Carta che danza, stelle filanti,
spesso cartone per pesi pesanti.
Carta, una cosa sola, la so:
che con la carta tutto si può!

Materiale antico e prezioso, utile all’uomo da secoli, leggero, flessibile e maneggevole, strumento di cultura e di esercizio quotidiano destinata alla scrittura e al disegno. La carta che entra nelle nostre case e nel nostro parlare… “hai carta bianca”, “carta canta”, “avere le carte in regola” … che spesso sprechiamo o trattiamo come un materiale da poco e che invece nasconde in sé una relazione forte con la natura, con la storia dell’uomo e con le sue mani artigiane.
Dalla carta un oggetto molto prezioso: il libro, ma anche le mappe e le carte geografiche.

Dall’esercizio e dall’uso della carta: l’arte degli origami; poi la “carta creativa” nell’arte, con i découpage, la carta pesta e il collage.
Materiale affascinante, in grado di attivare la nostra creatività e soprattutto le nostre mani come strumenti “pensanti” e sapienti, che ci permette di andare oltre al nostro guardare distratto offrendoci la possibilità di vedere, rivelandoci l’invisibile e fissando i nostri ricordi.

Quest’anno abbiamo dedicato molto del nostro tempo e buona parte del progetto alla sperimentazione del materiale carta.
L’approccio è stato quello di coinvolgere i bambini a più livelli usando più linguaggi per raggiungere le diverse dimensioni di sviluppo del bambino; siamo inizialmente entrati dentro al fantastico mondo di Augusta Snorifass, la nostra esca educativa, il nostro sfondo integratore, una bambola di carta, personaggio delicato, gentile, insolito nato dalla mano di Christian Andersen e poi magistralmente descritto e raccontato dalla scrittrice Chiara Carminati.
Dall’ispirazione e dalla suggestione offerte dall’elemento fantastico e narrativo siamo poi passati al fare, fare con le mani e anche con il corpo perché fossero protagonisti del nostro percorso. Ne sono nati tanti laboratori, nei quali abbiamo sperimentato molte tecniche, sollevando nei bambini interesse e curiosità.

La carta è leggera, può volare se sospinta dal vento, può suonare e trasformarsi in uno strumento musicale, può cambiare forma e colore può essere liscia o ruvida, marmorizzata, tagliata, piegata, incollata, impastata e trasformata in un burattino, un costume di carnevale, una casa, un libro ecc… ma solo se sono io a farlo e a volerlo.
Un percorso quindi di presa di coscienza e di consapevolezza, un viaggio esperienziale e divertente sull’identità. Quattro oggetti hanno permesso alle insegnanti di realizzare il percorso: una coperta, un paio di forbici d’oro, un paio di scarpe magiche e infine un bastoncino/bacchetta;
Richiami ed echi di favole e al tempo stesso oggetti tangibili, il nostro progetto si sviluppa fra il reale e il fantastico per permettere al bambino di sognare e fantasticare ma al tempo stesso di sperimentare e sentire.
Dalla casa albero di Augusta dentro la scuola fino ad arrivare a fine anno a “fare” scuola all’aria aperta e ad avere come pareti gli alberi e come tetto il cielo.

Un anno di collaborazioni importanti e preziose che hanno arricchito l’agire dei bimbi e delle maestre impreziosendolo con nuove tecniche e soprattutto con nuove prospettive e sguardi creativi: il nostro esperto Giuseppe Pecci, la compagnia Le Pu-Pazze, l’atelierista Maria Grazia Ricci, i laboratori di Hera e SGR, la scrittrice Isabella Christina Felline e l’illustratrice Elena Martini, tutto lo staff Ippogrifo.
Un anno di occhi aperti, bocche sorridenti, mani indaffarate, un anno di stupore fra il fare e l’immaginare.