di Roberta Lombardi
Tra tutti modi di utilizzare la tecnologia in classe, il mio preferito è sicuramente quello di raccontare una storia con la tecnica dello stop motion.
Utilizzando un software di animazione, un portatile e una videocamera, i bambini riescono abbastanza facilmente a raccontare una breve storia.
Si può partire da semplici esercizi di animazione, per arrivare a realizzare delle brevi narrazioni, magari legate a un tema che fa parte delle attività curricolari.
Il lavoro inizia con la formazione di piccoli gruppi: due, tre o al massimo quattro bambini.
Il secondo step è la realizzazione di uno storyboard per la loro animazione.
Ogni gruppo raccoglie idee adatte e sviluppa una storia che ha un inizio, una parte centrale e una fine.
La pianificazione del progetto deve includere anche la scelta dell’inquadratura, il setting e il tipo di materiali da utilizzare: i loro giocattoli, i Lego® o i Playmobil®, il pongo, la carta, ecc.
Una volta che la pianificazione e lo storyboard sono completi, i materiali sono impostati e un’idea approssimativa della storia è a posto, è il momento di iniziare il processo di animazione. I bambini mettono i loro personaggi sul palco e usano gli strumenti digitali per raccontare la loro storia.
Il processo è pieno di azione, di discussioni e di rumore, mentre i membri del team lavorano per spostare i personaggi, scattare foto e dirigere l’azione.
L’ultima fase è quella di inserimento dei titoli, della musica o delle voci, di eventuali effetti.
Questa operazione dipende molto dal software che si utilizza e richiede una certa esperienza.
Grazie ai progetti con finanziamenti europei, abbiamo potuto acquistare alcuni kit HUE Animation studio, che comprendono una webcam e un software semplice e alla portata di bambini di 8-10 anni.
Esistono anche diverse app per tablet, ma devo ancora sperimentarne l’utilizzo.
Un aspetto interessante è come cambia nei bambini il modo di guardare le animazioni, spesso fantastiche, che si trovano su YouTube. Dopo aver partecipato a un progetto di stop motion e aver toccato con mano la tecnica, nel momento in cui guardano un video professionale si interrogano molto più a fondo sui “trucchi” e le strategie utilizzate. Sanno anche dare un valore a ciò che guardano, perché sanno bene quanto tempo e fatica richiede un progetto.
Diventano quindi molto più critici e interessato al know how.
Ecco alcuni lavori realizzati nel corso degli anni.