La creatività è l’intelligenza che si diverte.
Albert Einstein
Protagonista del nostro fare scuola è la mano
Il diritto all’uso delle mani così come indicato da G. Zavalloni nei suoi “Diritti naturali di bimbi e bimbe” sarà per noi bussola e riferimento pedagogico costante.
La mano quindi, declinata in tutte le sue innumerevoli attività, dalla mano che parla alla mano che sente fino ad arrivare alla mano che crea. La mano come parte fondamentale del nostro corpo e dei nostri sensi che funge da tramite per fare esperienza e permette di farci relazionare con gli altri e di attuare le tante idee che abbiamo in testa.
Una mano che lavora, consapevole e capace, creativa e pratica al tempo stesso, che necessita di allenamento e di attenzione e che se ben motivata, guidata e non sostituita sarà in grado di generare bellezza al di fuori di ogni giudizio.
Una mano gentile e “ben educata”, che fa ridere quando si anima con i burattini, come ci ha insegnato il maestro Gianfranco Zavalloni.
Queste sono le premesse del nostro progetto didattico che verrà arricchito dagli interventi artistici e musicali di Giuseppe Pecci e Giacomo De Paoli.
All’interno del progetto le insegnanti hanno deciso di porre una luce particolare all’arte, nella convinzione che essa sia per noi il passepartout in grado di aprire la porta verso nuove abitudini e conoscenze e in grado di liberarci dagli stereotipi, dalle convenzioni, da un pensiero banale e omologato; obiettivo non ultimo sarà quello di educare l’occhio alla curiosità, abituandolo a osservare ed educarlo al bello che ci circonda per poterlo riconoscere, ricreare o generarne di nuovo.
La metodologia scelta è stata quella laboratoriale, l’approccio è stato quello di coniugare l’esperienza motoria, la musica e le tecniche artistiche, inoltre abbiamo osservato con un’attenzione speciale le forme geometriche.
Ogni laboratorio si è aperto con una descrizione dell’artista declinata nelle sue passioni, in aneddoti e curiosità all’interno di uno spazio allestito ad hoc come un atelier da pittore.
I bambini divisi in piccoli gruppi venivano coinvolti e incuriositi da un personaggio mediatore: Enri viaggiatore instancabile, esperto d’arte e amico dei grandi pittori.
Il primo artista presentato è stato Joan Miro’. i suoi cieli stellati per combattere l’orrore della guerra, le sue figure capovolte, le linee per dare il senso del movimento, i suoi sfondi fatti con le macchie del caffè o con la tecnica del dripping, l’uso dei colori primari, la musica jazz.
Poi Piet Mondrian dal gioco del coding per entrare nei suoi quadri al ballo sfrenato del bughi bughi, fino ad arrivare alla descrizione della sua casa ideale con le stanze blu per pensare, gialle per gioire e rosse per volersi bene, dai lunghi corridoi bianchi o grigi.
Infine Paul klee con la sua passione per la musica classica e il violino, la sua totale immersione nel colore, l’ immaginazione straordinaria, l’uso degli acquarelli e di una calligrafia fatta di segni grafici simili a ideogrammi per arrivare all’essenza delle cose e infine il suo amore per l’infanzia e per i burattini.
Che sorpresa e che bello per noi maestre vedere quegli occhi spalancati e quelle mani libere, libere di agire senza incertezze, senza titubanza o paura dell’errore; i bambini sono diventati J. Miro, P. Mondrian e P. Klee e hanno appreso per immersione ma anche con intenzione e serietà, non c’è mai stato bisogno di chiedere il silenzio e non abbiamo sentito nessuno dire: “non sono capace!”. Ecco, solo l’arte riesce a fare questo e solo i bambini, grazie alla purezza del loro sguardo, hanno la capacità di leggere e cogliere il senso profondo e utile dell’arte
Un lavoro di team, di studio e di collaborazione ha permesso a tutte le docenti, come tessere di un puzzle, di essere coinvolte nell’attuazione del percorso, ognuna con competenze diverse ma tutte fondamentali, caratterizzate dalla stessa “postura” didattica: rendere semplice ma vero l’approccio all’artista e alla sua vita, fare un passo indietro lasciando che si realizzasse la massima espressione artistica dei bambini, osservare attentamente, sospendere ogni forma di giudizio, divertirsi e apprendere qualcosa di nuovo e interessante con i bambini.
“A lezione di creatività” continua con entusiasmo e voglia di scoprire, chissà da quale nuovo artista ci condurrà!?