Carnevale 2025
di Federica Melucci
Il 27 febbraio 2025, giovedì grasso, giornata di carnevale per eccellenza, la città si presentava
grigia e fredda, una Rimini un po’ assonata e indolente, con una lieve pioggerella a sbiadire ancora
di più le strade e gli umori dei passanti. Un carnevale anomalo fino alla comparsa di una settantina
di bambini urlanti e danzanti che al loro passaggio hanno portato una ventata di allegria e musica,
sorrisi e saluti, colori e stelle filanti.
Un festoso corteo che da via Flaminia ha raggiunto prima piazza Tre Martiri, poi il corso e infine la
piazza Cavour e i suoi portici, capitanato dal nostro esperto Giuseppe Pecci con tanto di cassa e
musica a volume alto. E’ stato emozionante vedere le persone uscire dai negozi, sorridere, ballare
con noi e salutarci come amici.
Lo stupore generale e l’affetto dei concittadini ci hanno portato a riflettere sul fatto che è sempre
più raro incontrare bambini per le strade della città; la nostra infanzia è diventata invisibile, troppo
spesso nascosta, con i bambini che trascorrono il dopo scuola chiusi a casa davanti alla tv o ai
tablet, nei centri commerciali o a fare attività programmate eppure la città è la loro casa, sono loro
i cittadini più importanti quelli che in un domani dovranno amarla, custodirla, proteggerla, ma la
città sa offrire luoghi adatti all’infanzia e alle sue esigenze specifiche?
Oggi si è dimostrata accogliente con spazi grandi, sicuri, a misura di bambino, pieni di bellezze
artistiche e storiche come la piazza Cavour che è stata uno straordinario palcoscenico per giochi e
balli. Esplorarla e abitarla in maniera diversa ha incuriosito anche noi adulti abituati ad
attraversarla frettolosamente per raggiungere gli uffici e le agenzie che la costituiscono, i bambini
infatti hanno avuto la capacità di accendere i nostri sguardi rendendoli nuovi.
I giochi proposti erano semplici con piccoli foulard colorati eppure i bambini sembravano divertirsi
come se non li avessero mai sperimentati, dipendeva dal fatto di essere tutti insieme o di poterli
vivere in uno spazio altro? Sicuramente il clima festoso, la musica, l’allegria generale sono
elementi contagiosi, ma molto è stato dato dal fatto che la città per i bambini rappresenta uno
spazio inesplorato e si muovono come cercatori d’oro, come viaggiatori e turisti stupiti sapendo
cogliere con la meraviglia della prima volta.
Oggi abbiamo avuto la conferma che la scuola deve arricchire le sue proposte formative di
momenti fuori dall’ordinario, fuori dal consueto con attività divertenti e coinvolgenti per
alimentare sempre nuove avventure, nuove curiosità, tante scoperte e domande, per sentirgli
dire: domani maestra dove andiamo, cos’altro c’è?
Partecipare alla vita cittadina e ai suoi eventi, alle sue opportunità culturali ed espressive,
conoscerne la geografia, la mappa, con i suoi luoghi principali e più significativi ecco il nostro
intento ponendoci in una relazione di scambio e di dialogo arricchente. Riflettere dunque sulla
qualità urbana avendo come metro di misura il benessere dei piccoli e come indicatori di qualità i
bisogni e le esigenze dei bambini con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile.
In questa giornata speciale gli sguardi delle persone si sono accesi come a ricordare il loro essere
stati bambini gioendo insieme a noi e creando un ponte fra generazioni diverse e solo
apparentemente lontane.
I bambini hanno avuto l’opportunità di passeggiare, camminare all’aria aperta, osservare il mondo
che c’è fuori, fare un passo verso l’autonomia, divertirsi con gli amici e le maestre, scoprire una
città amica, sorridente e accogliente, cogliendone nuove sfumature e sentendosene parte, la parte
più bella.






