Recensione di Roberta Lombardi
Dopo il primo articolo di “lancio” del progetto mTiny e dopo svariati esperimenti con “cavie” tra i 5 e gli 8 anni, mi sento finalmente pronta per una recensione su mTiny, il nuovo e simpatico robottino prodotto da MakeBlock, affermata azienda cinese, che produce diversi validi prodotti per la robotica educativa.
Visione educativa
Prendiamo in considerazione quattro indicatori fondamentali.
Uso attivo
Come altri suoi simili, mTiny promuove il learning by doing, offrendo un’esperienza di apprendimento interattiva. Per progredire, l’utente deve acquisire e utilizzare nuove informazioni su script, algoritmi e pensiero computazionale.
Sviluppo del pensiero computazionale
I bambini possono apprendere le basi della logica e della programmazione giocando e interagendo con mTiny. Costruendo la propria città con i pezzi del puzzle e programmando il robot è possibile stimolare il problem solving e fare esperienze significative di programmazione (coding).
Creatività
Il kit prevede una serie di attività, che permettono al bambino di acquisire competenze, che poi può rimettere in gioco in attività e sfide ideate da egli stesso. La scatola base di mTiny permette di utilizzare il robot in diversi modi, di decorarlo e di immedesimarsi nelle sue avventure.
Lavorare da soli o in piccolo gruppo
mTiny è stato pensato sia per un uso individuale a casa, sia per un uso scolastico. A scuola è possibile utilizzarlo con piccoli gruppi di bambini.
Potenzialità del prodotto
- mTiny è progettato per esplorare precocemente il coding e l’interazione con oggetti digitali.
- È facile da usare.
- È più versatile di altri robot pensati per la fascia d’età 4-8 anni, perchè permette di lavorare a diversi livelli, dal gioco libero allo sviluppo di competenze specifiche.
- Consente di lavorare su progetti interdisciplinari, che comprendono la musica, i linguaggi espressivi, l’educazione civica, ecc.
Competenze di cittadinanza digitale
Elenco le principali competenze che il cittadino del 21° secolo deve possedere, come previsto dal PNSD, e che si possono sviluppare attraverso la robotica educativa.
- Usare il ragionamento logico per prevedere il comportamento di un robot in programmi semplici.
- Usare sequenze, selezione e ripetizione nei programmi; lavorare con variabili e varie forme di input e output.
- Utilizzare il ragionamento logico per spiegare come funzionano alcuni semplici algoritmi e per rilevare e correggere errori in algoritmi e programmi.
- Capire cosa sono gli algoritmi, come vengono implementati per programmare dispositivi digitali e che i programmi prevedono istruzioni precise e inequivocabili.
- Eseguire il debug (identificare e correggere errori) per assicurarsi che un algoritmo funzioni come previsto.
- Sviluppare programmi con sequenze e semplici loop, per esprimere idee o affrontare un problema.
- Scomporre i passaggi necessari per risolvere un problema in una precisa sequenza di istruzioni.
- Creare programmi che includono sequenze, eventi e loop.
- Sviluppare progetti che descrivono la sequenza di eventi, obiettivi e risultati attesi di un semplice programma.
Soft skills
La robotica educativa non ha solo l’obiettivo di sviluppare le competenze digitali, ma anche di promuovere le competenze trasversali e sociali.
- Usare l’immaginazione e i linguaggi espressivi.
- Riconoscere i rapporti di causa-effetto.
- Costruire una conoscenza condivisa delle soluzioni tecnologiche e del loro significato nella vita di tutti i giorni.
- Apprendere attraverso il fare.
- Usare la tecnologia come parte del processo esplorativo e creativo.
- Utilizzare il ragionamento logico, gli algoritmi e la programmazione.
- Esprimersi attraverso il suono e la musica.
- Imparare ad acquisire, modificare e produrre informazioni attraverso linguaggi diversi.
- Sviluppare capacità di problem solving.
- Essere innovativi ed esprimere nuove idee.
- Cimentarsi in nuove sfide.
- Praticare abilità motorie fini.
- Costruire un’immagine positiva di sé.
- Imparare ad affrontare fallimenti e delusioni.
- Saper riconoscere ed esprimere sentimenti.
Conclusione
mTiny mi è piaciuto ed è piaciuto anche agli alunni di scuola dell’infanzia e di scuola primaria a cui lo abbiamo proposto.
Rispetto a prodotti simili appare più evoluto e più versatile, perchè è possibile utilizzarlo liberamente con il joystick ma può essere anche programmato in modo semplice ed efficace.
La sua capacità di assumere diverse espressioni e di emettere suoni lo rende un ottimo strumento per lo storytelling.
Anche il corredo è interessante: un tappetino double face, le tessere di programmazione, i “travestimenti”, una guida per iniziare e altro.
Ovviamente per non “bruciare” troppo velocemente la novità con i bambini, bisogna costruire percorsi educativi e didattici mirati e creativi. I docenti devono poter trovare idee e supporto in una comunità vasta e possibilmente internazionale. Ormai è evidente che lo sviluppo di una community (siti web dedicati, gruppi Facebook, ecc) influenza fortemente il successo di un prodotto anche in ambito educativo.
Infine affrontiamo il lato economico. mTiny è costoso, anche se su Campustore è disponibile un class pack a un prezzo abbastanza vantaggioso. Purtroppo le scuole hanno sempre fondi limitati.