La mostra fotografica “Scatto matto” è il risultato delle tante attività svolte con i bambini nell’a.s. 2012/13.
Con questa mostra “interattiva” le insegnanti hanno voluto:
- dare la possibilità ai genitori, e a tutti coloro che la visiteranno, di poter osservare in un unico momento e nello stesso luogo i punti salienti di un progetto didattico
- consentire ai “ veri protagonisti “ di ripercorrere e ricordare le tappe fondamentali.
La mostra si pone come un'occasione di sintesi e di rilettura di un viaggio, un viaggio personale e collettivo al tempo stesso, un viaggio fatto di giochi e di scoperta, che fornisce ai bambini e alle bambine una memoria concreta e visibile delle cose dette e fatte.
Il percorso della mostra esplica che il bambino è l'artefice delle sue conoscenze e per conquistare competenze utilizza linguaggi non solo verbali ma soprattutto visivi e manuali. Tutto quello che si osserva alla mostra è l'espressione del pensiero creativo, quindi un pensiero “colto”, un pensiero divergente e originale. Tra i compiti e le caratteristiche fondamentali proprie della scuola dell'Infanzia c'è quello di educare alla creatività, per aiutare ciascuno ad immaginare, a produrre, a riconoscere le sfumature e ad avere una visione più complessa e articolata del reale. Serve per entrarci dentro e poi uscirne arricchiti, cresciuti e più sensibili.
Mi sento di dire che nella nostra società e nel nostro presente c'è un gran bisogno di alimentare il sogno di costruire qualcosa di bello per il futuro, che sia stato prima pensato e progettato, qualcosa di bello e aggregante come quello esposto alla mostra «Scacco matto». Oggi è attraverso le immagini che le giovani generazioni sono abituate a comunicare e le docenti hanno scelto di utilizzare la fotografia proprio per questo, per avvicinarsi al mondo tecnologico e fornire ai bambini degli strumenti per poterlo codificare. In particolare, la forma di comunicazione per immagini è un codice linguistico che il bambino conosce e utilizza, sia pure in altro modo dall'adulto, come una scoperta e come una nuova chiave di lettura per le proprie emozioni e sentimenti.
La fotografia utilizza una modalità espressiva in cui i bambini sono immersi sin dalla primissima infanzia e che risponde in maniera adeguata al loro desiderio di raccontare visivamente e in maniera immediata il mondo e le proprie esperienze personali. La fotografia ha il potere di permettere a tutti di “osservare” la realtà e raccontare anche quello che spesso le parole non riescono a dire. Il percorso fotografico è stato attivato con la collaborazione della fotografa riminese Elisabetta Acquaviva; inoltre le maestre hanno provato a lanciare uno sguardo verso il mondo della scienza e al sapere spontaneo dei bambini, per arrivare a nuove scoperte ed evoluzioni, cercando di fargli sperimentare e capire cosa c'è dietro alla fotografia ( phos – luce e graphè – grafia), come dal vecchio click si è passati ad una piccolissima macchina che ci consente non solo di fermare la realtà, ma di modificarla rendendola un'opera d'arte. Questa mostra è come sfogliare un album di foto nella quali i protagonisti potranno ripercorrere una storia fatta di sorrisi, di gioco, di emozioni condivise, di stupore e meraviglia che è quello che vorremmo sempre vedere vivo negli sguardi dei nostri bambini.